227km (Rovaniemi, Finlandia – Oulu, Finlandia)

Che dormita che ho fatto, sono le 8:30 e sono ancora a letto! Oggi voglio proprio prendermela con calma, ieri ho guidato troppo (710km), mi prendo mezza giornata per il Villaggio di Santa Claus e poi riparto per Oulu, sono appena 200 km a sud. Riprendo tutte le mie cose e carico la moto. E’ una procedura sempre abbastanza lunga, non è come in macchina che butti tutto dietro nel capiente bagagliaio. In moto ogni cosa va al suo posto: borsa del serbatoio con power bank nel taschino con cavo iphone nel suo supporto, il borsone Givi sulla sella del passeggero con le apposite cinghie, nel bauletto pc e borsone e se i vestiti non sono stati piegati bene il bauletto fatica a chiudersi. Dopo tutta la trafila provo ad accendere la moto e parte senza problemi. Ieri mi ha fatto prendere un bello spavento.

Mi dirigo al Villaggio di Santa Claus, la famosissima casa del vero Babbo Natale anche se parto prevenuto immaginando che sarebbe stata una cagata pazzesca. Il 99% dei turisti va a Rovaniemi solo per lui. C’è poca gente, dopo la foto di rito davanti al cartello parcheggio esattamente davanti all’entrata. Si respira fin da subito un’aria abbastanza magica, le casette sono proprio quelle che immaginavamo da bambini.

Non faccio in tempo ad orientarmi che sento le prime voci italiane! Conosco un paio di ragazzi che sono arrivati qui solo tramite autostop da Vincenza, la loro storia è incredibile, zaino, tenda e viveri. Praticamente un viaggio senza spendere nemmeno 1 euro. Che poi pensandoci, non è tanto per non spendere nulla ma per vivere una esperienza diversa da quella della vita di tutti i giorni, lo capisco, è quello che ho voluto fare anch’io con il mio viaggio, vivere disagi ed imprevisti che fanno parte di una grande sfida che regala un sacco di soddisfazione. Tanto rispetto per loro, ci facciamo un selfie per ricordare il nostro incontro.

Non appena li saluto ritrovo il ragazzo di ieri sera che alloggiava nell’appartamento accanto al mio, Alessandro. Ci prendiamo un caffè nel ristorante di Babbo Natale (ogni volta che penso che sono nella città di Babbo Natale mi sembra assurdo e mi viene da ridere). Poi sono andato anche ad urinare nel bagno del ristorante della casa di Babbo Natale. Prendo degli stickers per la mia moto e delle toppe per il mio gilet. Uscendo incontro un’altra coppia di italiani in camper, avevano notato la targa italiana della mia moto. Incredibile come in posti remoti come questi tra italiani ci si saluta e ci si racconta la propria storia, chissà se un Finlandese in Italia saluterebbe un altro Finlandese … secondo me no.

Qui al Villaggio di Santa Claus passa anche la linea del Circolo Polare Artico che avevo superato il 19 agosto a Jokkmokk, oggi l’attraverso nuovamente segnando l’uscita dall’artico. Entro in diversi edifici, uno è il servizio postale di Babbo Natale, un altro è un ristorante con il fuoco al centro della sala dove cucinano.

Bene, è arrivato il momento di conoscere questo signore che si fa chiamare Babbo Natale, così senza fare alcuna coda, entro nella sua stanza e vedo un signorotto panciuto seduto alla sua sedia. Mi stringe la mano e quando sente che mi chiamo Francesco inizia a parlare italiano. Babbo Natale ha una mano enorme, più grossa di quella di Gianni Morandi!

Dopo l’epico incontro con Babbo Natale torno nel mondo reale, vedo che ci sono anche delle renne di Babbo Natale! Si fanno accarezzare e passo un po’ di tempo con loro. La più grande ha 11 anni e la cucciola 6 mesi. Sono bellissime, e pensare che ieri l’ho anche mangiata (buonissima) difatti quando scatto il selfie la rennina si è girata a sfregio.

Tra una balla e l’altra arrivano le 13, mi dirigo quindi alla mensa di Babbo Natale dove c’è un buffet al prezzo di 14,50€. Prendi quello che vuoi, refill compresi, come il nostro aperitivo in pratica. Sono proprio soddisfatto! A pancia piena mi ricordo che devo registrare la catena, questa operazione prevede che io smonti la borsa della sella del passeggero per prendere gli attrezzi. Farò tutto davanti alla casa di Babbo Natale, è più bello qui che farlo da un benzinaio. Così ho smollato il bullone della gomma e ho regolato la tensione della catena che, con il passar dei chilometri, si allenta e fa rumore. Tutto ok, posso ripartire per Oulu, nome che già faccio fatica a scrivere, quando lo pronuncio mi viene da pronunciarlo “Onolulu”. Per me sarà sempre Onolulu.

Strade, alberi, pensiline del bus, renne, ancora alberi. Faccio lo slalom tra le nuvole di pioggia, man mano che ne vedo una all’orizzonte guardo Google Maps se ha strade alternative, ne imbocco una tanto mi dice che il tempo di percorrenza è quasi simile. Dopo un po’ di chilometri questa strada si rivela un vero flop in quanto la stavano riasfaltando! Cioè non è come da noi che grattano l’asfalto in superficie e quindi è facilmente percorribile, loro tolgono proprio tutto il vecchio asfalto, ne deriva che resta la terra molto più grezza, in alcuni tratti era proprio terreno. Inizio a sentire la moto instabile, la ruota davanti affondando non dava la giusta stabilità.

Sapevo che se mi fossi fermato non sarei più ripartito quindi tengo una velocità regolare per tutta la lunghezza dei lavori. Il tratto finisce dopo una decina di chilometri, la mia moto ora è ancora più sporca e la targa non è più leggibile. Faccio lo gnorri e proseguo (ci saranno diversi autovelox più avanti non si sa mai). Una volta arrivato alla mia destinazione spolvero leggermente la targa per evitare rogne con la Polizia che comunque qui in Finlandia, per fortuna, non si è ancora vista.

Oulu è davvero diversa, sembra una normalissima città, ci sono gli esseri umani, anche tanti! Quindi è proprio il fatto di varcare la linea del Circolo Polare che fa ritrovare la civiltà. Mollo la moto e faccio due passi in centro, c’è un gran casino, non sono più abituato a tanta vita. C’è una fiera gastronomica, ogni bancarella è di uno paese diverso con le specialità del posto. Ovviamente trovo anche lo stand italiano che fanno pizza al trancio, non riesco proprio a resistere e i ragazzi dello stand sono anche Italiani. La pizza è buonissima, erano 12 giorni che non ne mangiavo una.

Domani mi aspetta la lunga attraversata fino ad Helsinki (610 km circa), la mia ultima tappa in Finlandia e nel pomeriggio dovrebbe anche piovere quindi cercherò di partire di buonora per prenderne il meno possibile.