742km (Kiruna, Svezia – Nordkapp, Norvegia)

Credo che non starò più in un dormitorio, ma non avevo molta scelta… prenotando sempre di giorno in giorno verso le 18 quando arrivo in un luogo mi devo accontentare di quello che trovo, ieri poi con tutti i problemi che ho avuto sono arrivato alle 21 a Kiruna. Quello che dormiva nel letto a castello accanto al mio ha russato tutta notte, fortuna che avevo nella giacca da moto i tappini che uso solitamente nel casco, ho messo quelli ma comunque lo sentivo. Mi sveglio ed è buio, la stanza non ha neanche una finestra, odio svegliarmi con il buio non so mai se è arrivato il mattino o se è ancora notte, così sono costretto a prendere l’iphone e noto che mancano 20 minuti alla sveglia, bene, anticipo e vado via da questa bettola. Quando esco per caricare i bagagli sulla moto noto che non c’è neanche una nuvola. Sono scioccato e non mi va di esultare troppo perché tutte le volte che l’ho fatto ci sono sempre rimasto male.

Parto come previsto per Jukkasjärvi dove si trova l’Ice Hotel più fico della Scandinavia, è a circa 15 minuti. Prima però passo a vedere la sonda spaziale ESA Maxus lanciata nello spazio nel 2013 da Kiruna.

Non mi sembra quasi vero non indossare la tenuta antipioggia, praticamente oggi non sono un power ranger. Arrivo in reception e chiedo di entrare, la ragazza mi dice gentilmente che devo aspettare le 10. Le 10 ??? e cosa mi sono alzato presto a fare? Le dico che ci sono solo io e che comunque anche alle 10 ci sarei solo io perché in questo paese non ci sono esseri umani … niente da fare, niente strappo alla regola.

Così torno a Kiruna per fare benzina e guarda un po’ mi si accende anche la spia dell’olio, in effetti in quasi 5000 km non ho dovuto fare rabbocchi (sono partito con il livello olio al massimo). Così approfitto anche per sistemare il livello e fare un bel pieno ancora in Corone Svedesi che conviene rispetto a quella Norvegese. Tra una cosa e l’altra si fanno le 9:45 mi precipito nuovamente a Jukkasjärvi e, come volevasi dimostrare, alle 10:00 c’ero solo io. Mi da il ticket e mi fa entrare, anzi no, mi dice che l’ingresso è in fondo e che sono autonomo. Quando arrivo all’ingresso mi fanno indossare una tunica tipo Gandalf il grigio e poi ho libero accesso a tutto l’hotel -deserto- completamente di ghiaccio da cima a fondo. Un freddo porco ma avevo pagato il biglietto quindi dovevo visitarlo tutto. Quando inizio a notare le unghie livide e il nasino rosso ho pensato che era meglio proseguire il viaggio e così ho fatto. Comunque stupendo, tutte le stanze una più bella dell’altra! Davvero affascinante.

Da Jukkasjärvi, che lascio alle ore 10:30, non ci sono altre mete per cui vale la pena fermarsi, mi attendono 9 ore di guida e se mi fermo aumentano. Se piove aumentano. Se devo fare la pipì aumentano. Quindi sicuramente aumenteranno.

Completo l’ultima parte della Svezia per finire in Finlandia entrando quindi ufficialmente in Lapponia.

Il paesaggio cambia drasticamente, strade più strette, meno rettilinei, capanne un po’ qua e un po’ la quasi come in America con gli indiani.

Faccio benzina e quasi con stupore noto che in Finlandia c’è l’Euro, mi sono quasi sentito a casa, dopo 10 giorni di viaggio posso usare i contanti! Questo benzinaio è parecchio fornito come un autogrill, c’è anche da mangiare e noto una fantastica piadina arrotolata con scritte incomprensibili. Mi dice che è renna! Wow! non posso non prenderla! Finisce in effetti in pochissimi minuti, forse due. Un caffè annacquato al volo e proseguo il mio lungo viaggio.

La Finlandia finisce abbastanza in fretta, entro in Norvegia. Di tanto in tanto cade l’occhio su Google Maps e mi dice 350km mancanti, poi 290… poi 230 … scorrono come i matti ‘sti chilometri fino ad arrivare alla Norvegia che conoscevo, che ho visto d’inverno nel mio viaggio a Capo Nord del 2012, dove hanno iniziato a scorrere sempre meno per via delle strade che non permettono di andare oltre gli 80 km/h ma non per i limiti imposti ma per limiti fisici di strade strette con scarsa visibilità. Ad un certo punto il paesaggio diventa quasi desertico, sempre meno alberi e strade lunghissime come se fossi in Arizona.

Approfitto per scannare quando vedo un’auto che mi “sfanala”, ho pensato subito “hai capito ‘sti norvegesi… avvisano anche loro quando ci sono le pattuglie di blocco”, invece mi segnala che poco più in là c’è una renna per strada! Assurdo quanto è grossa, tiro subito fuori la Gopro per riprenderla mentre cerca di non farmi passare! Che tenere che sono, e pensare che poche ore fa l’ho mangiata nella piadina.

I chilometri sono infiniti per fortuna ho davanti a me paesaggi sempre più belli. Più mi avvicino a Capo Nord e tutto diverta più fantastico. Entro nel primo tunner di Nordkapp, lunghissimo e abbastanza lugubre perché scende sottoterra in picchiata e quindi sotto il mare per poi risalire. Sento le goccioline che scendono dalle rocce e spero che non si rompa tutto proprio adesso.

Al secondo tunnel per Honningsvåg sono praticamente arrivato (nella mia mente) invece leggo che mancano ancora 70km, infiniti. Appena arrivo a Honningsvåg (ultima città dell’Europa del nord) approfitto per fare benzina, avevo solo una tacca ma durante tutto il tragitto non avevo più incrociato benzinai, di solito la faccio sempre senza scendere sotto la metà del serbatoio. Poi da li gli ultimi 33km pieni di curve, crepacci, salite, vento a raffica. Ci sono, ci sono quasi, stringo i denti e rompo il vento. Sono in cima.

Ce l’ho fatta! Termino il viaggio di andata con una percorrenza complessiva di 5144 km. Tantissima soddisfazione per non aver rinunciato e ringrazio il cielo di avermi graziato almeno oggi con questa giornata di sole che mi ha permesso di percorrere 742 km!

Pernottamento: 70€
Pieni benzina: 5
Costo carburante: 95,44€