Cari tutti, il giorno 29 aprile sono arrivato, dopo 3665 km a Dakar. È stata un’esperienza bellissima e altrettanto difficile. Non è come viaggiare in Europa. Bisogna essere attenti alla burocrazia, alla contrattazione con i doganieri, al giusto cambio di valuta, a non restare senza benzina, a cercare un posto dove dormire senza usare booking, insomma un sacco di cose, non è impossibile ma richiede molta attenzione e una buona dose organizzativa quotidiana per affrontare il viaggio in sicurezza.
Sono stato fin troppo ottimista nella durata del viaggio, avevo pianificato 5 giorni per raggiungere Dakar e 5 per tornare indietro. Per arrivare ci ho messo 7 giorni con 1 di riposo a Dakar e il ritardo si sarebbe altrettanto prolungato di 3 giorni. Motivo per il quale ho scelto di prendere un volo aereo per ritornare a Milano e scegliere di affidarmi ad uno spedizioniere per riportare il Fazer a Genova via mare.
Al momento ho lasciato il Fazer ad un contatto fidato di uno spedizioniere referenziato da altri italiani che ho conosciuto a Dakar ed il prezzo varierà tra 500 e 2000 euro, a seconda se verrà spedita con Grimaldi con o senza cassa o se verrà messa in un container.
UPDATE: Come ho spedito il Fazer e il contatto dello spedizioniere
Vi dico che essere qui a Dakar dopo tanta strada è una grande soddisfazione. A presto. zzfazer.
UN RINGRAZIAMENTO AI MIEI SPONSOR TECNICI: Nolan, RTP Motorcycle, Atlantis Moto, Shapeheart, Sellerie Merolla
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Le difficoltà più grandi di questo viaggio, o meglio preoccupazioni, sono state:
– trovare da mangiare: in quanto periodo di Ramadan tutte le attività erano chiuse ed ho dovuto contare sul mio cibo.
– trovare la benzina: nel west sahara e il Mauritania soprattutto le gas station sono intervallate di circa 250-300km, e specialmente in Mauritania diversi distributori non hanno benzina, per questa ragione ho portato con me 2 taniche da 5 litri che ho riempito in Marocco, dove la benzina costa attualmente 1,40€/litro.
– superare la burocrazia delle dogane: Passare i confini di stato in Africa non è come in Europa. Si perde molto tempo per uscire da un paese e per entrare nel successivo. Oltre al tempo bisogna essere scaltri a non farsi fregare, i poliziotti e i doganieri chiedono somme di denaro per entrare e mai sapremo effettivamente quali sono realmente dovuti e quali no
– cambiare la moneta in quella locale: Non partite con la convinzione di trovare bancomat dietro ogni angolo. Usciti dal Marocco vi è il nulla assoluto, i pochi paesini sono distanti centinaia di chilometri, bisogna avere parecchio contante sia per la benzina, sia per i visti e le assicurazioni. Sì per ogni stato bisogna sottoscrivere l’assicurazione (carta verde) di quella nazione.
– sperare che nulla succedesse alla moto e non restare senza benzina: in alcuni luoghi si è assolutamente isolati e se mai fosse successo un guasto avrei atteso anche ore il passaggio di qualcuno disposto ad aiutarmi
– trovare uno spedizioniere a Dakar il weekend della chiusura del ramadan: in Italia ho contattato diverse agenzie, ma per ciascuna di esse i tempi di risposta erano sempre biblici, perché a loro volta sentivano agenzie terze che si interfacciavano a loro volta con gli spedizionieri Senegalesi. Così mi sono fatto forza ed ho cercato in loco.
Per il viaggio ho usato l’assicurazione sanitaria di
Video documentario
Preparazione del Fazer
Ringraziamento speciale all’officina CarZurigo di Milano che ha seguito la preparazione del Fazer