680km (Varsavia, Polonia – Vienna, Austria)

E’ la 17^a giornata di viaggio, ormai mi sono abituato a svegliarmi, caricare la moto e partire. Non sento neanche più il mal di schiena (che non so se è un bene o un male). Devo scendere in garage un po’ prima perché devo regolare la catena, ha ripreso a fare rumore in frenata, si è allentata ancora, non vedo l’ora di cambiarla ma finché non torno devo curarla maniacalmente, stringerla e lubrificarla la sera prima in modo tale che il grasso attecchisca nella notte.

Faccio un salto in centro per salutare Varsavia e prendere il solito stickers e toppa per il gilet e riparto.

Su Google Maps inserisco Rybnic, una città a 320km, dove abita una persona che ho conosciuto tempo fa su Instagram, ha il mio stesso Fazer ed è abbastanza “malato” come me. Lui è polacco ma ci scriviamo in inglese, visto che sono di strada passo a conoscerlo.

Riprendo quindi l’autostrada Polacca, in continua costruzione, si alternano pezzi veloci con pezzi a zigzag tra le corsie, addirittura Google Maps mi suggerisce vie alternative perché ci sono continuamente rallentamenti per via dei lavori. Così seguo le indicazioni e finisco in strade messe ancora peggio. Una delle quali è bloccata per via di una processione religiosa… ma dico io sulla statale dovete farla? non potete andare in paese? Non immaginate quanta coda c’è dietro questa cinquantina di fedeli che cantano… Tir, trattori, camper … io supero tutti da sinistra e cerco di portarmi avanti. La strada è lunga e non arriverò mai alle 14:00 dal mio amico Ganios, sono in ritardo, tra le soste, il caldo, la manutenzione della moto, mi mancano ancora 130km e sono le 13:00.

Vado a fare benzina come al solito, faccio il pieno ed entro per pagare con il bancomat. Dopo il aver digitato il pin esce lo scontrino con la scritta Transaction Denied. Caspita, mi è successa la stessa cosa proprio ieri, pensavo fosse un guasto del Pos ma in due giorni di fila non può essere un’anomalia dell’apparecchio, c’è un problema con il mio bancomat … Apro il portafoglio e mi sono rimaste le ultime 20 euro, pago quindi i 16 euro di benzina in Euro e non in Zloty. Per fortuna mi hanno accettato i contanti. Riparto ma sono molto preoccupato perché se ci fosse un problema con il bancomat al prossimo rifornimento non riuscirei a pagare perché mi sono rimasti in tasca solo pochissimi euro e la carta di credito non posso usarla perché ho perso il pin diverso tempo fa, la uso solo per le pagare gli hotel e per gli acquisti online. Che poi non ho capito perché quando la uso in Italia basta firmare lo scontrino, all’estero chiede il pin. Vabè. Mentre sto guidando tolgo il guanto e seleziono il numero della mia banca, non ho voglia di fermarmi e perdere altro tempo, ci parlerò tramite l’interfono del casco. Mi risponde immediatamente e gli dico “Sono all’estero, ho un problema con i pagamenti del mio bancomat“, mi dice che controlla e subito dopo mi informa che ho raggiunto il limite di 1500 euro spendibili su circuito internazionale VPAY, a quel punto gli chiedo una soluzione… che non mi è stata data, quel limite non si può aumentare. Chiusa la telefonata ho davanti a me la strada e penso che posso ancora fare 230km con questo pieno e poi sarei appiedato.

Fa davvero strano sapere di non avere denaro, ti fa vivere una forma di impotenza potentissima, forse peggio di quando ti si rompe la moto e stai attendendo il carro attrezzi. Senza soldi non fai nulla, neanche puoi mangiare. Così inizio a pensare, penso, penso, penso, dopo 10 minuti chiamo i miei, sempre tramite il casco e mentre espongo il problema, il solo fatto di averne parlato mi fa partorire la soluzione! Western Union è la soluzione. Si tratta di un circuito di trasferimento di denaro fisico da un posto all’altro nel mondo e in tempo reale. Mio padre (che mi ha salvato il culo) è andato a depositare 50 euro su circuito Western Union e mi ha comunicato un codice con cui io avrei potuto quindi ritirare lo stesso importo nella moneta locale. Così appena appurata la soluzione accosto in autostrada (se così possiamo definirla) e cerco su Google Maps un centro Western Union, è a 15 minuti di strada! Fantastico! mi fiondo lì per capire se è aperto e se hanno anche gli Euro. Intanto sulla strada trovo anche un bancomat, provo a prelevare anche lì e l’errore viene confermato (anche se il bancomat parla di un limite giornaliero che però nel mio caso è mensile).

Arrivo in un paesino molto rovinato, si chiama Radomsko, parcheggio la moto, mi sento abbastanza osservato… raggiungo il posto, mi sembra come una banca, entro e dico “Hello“. La prima cosa che mi viene detta dalla cassiera è “No English“. Vi giuro, non spiccicavano mezza parola in inglese. Allora dico la mia seconda parola “Western Union“. Mi rispondono in modo incomprensibile ma dai gesti ho capito che non era la banca corretta e che dovevo andare al civico accanto. Saluto e ringrazio, ma avrei potuto anche dire “Fuck off” che non avrebbero capito comunque.

Entro in quest’altro luogo, sembrerebbe un ufficio tipo una banca ma senza clienti. Solo tre scrivanie con tre commesse che prima che io entrassi stavano probabilmente spettegolando. Anche qui stessa scena: “Hello“, questa volta col sorriso “Sorry no english“, ed io “Western Union” seguono frasi incomprensibili ma dai gesti penso che mi stia chiedendo se devo inviare o ricevere, io dico “Receive” facendo il gesto universale del ricevere qualcosa. Mi indica di andare alla prima scrivania. Quindi sono tre scrivanie, una per ricevere, l’altra sarà per inviare e l’altra per spendere i soldi ricevuti? boh. La scena è davvero imbarazzante, sembriamo due sordomuti. Io faccio vedere la ricevuta del versamento su una foto di whatsapp alla commessa e lei apre Google Translate e le domande me le fa tramite traduttore. Mi chiede il mio indirizzo, generalità e valuta. Mi dicono di non avere gli Euro per cui Zloty, con 50 euro me ne consegnano 220. Che sollievo!

Con questi soldi potrò fare due pieni benzina e mangiare, ma sicuramente mi resteranno altri soldi che ricambierò al confine. Questa operazione mi è costata 1 ora di pausa, tempo in cui non ho neanche mangiato. Riparto e al primo benzinaio mi prendo un hotdog con 4,99 Zloty (1,14 euro). Pago con 200 Zloty la benzina e l’Hotdog, il benzinaio li controlla sotto la macchinetta delle banconote, 200 Zloty sono parecchi per loro.

Arrivo a Rybnic alle 15:30, incontro Ganios che arriva sulla sua luccicante Fazer bianca e con tuta completa la moto. E’ felicissimo di incontrarmi, ma anche lui come gli altri faticano a parlare inglese, ci aiutiamo col traduttore. Mi offre una coca e poi insiste per accompagnarmi al confine con la Repubblica Ceca, forse vuole assicurarsi che non metta più piede in Polonia 😀 Mi fa vedere come cambiare gli Zloty rimasti e facciamo un selfie insieme. Faccio l’ultimo rabbocco di benzina prima di cambiare i soldi in euro, cerco di arrivare al limite massimo del serbatoio perché in Repubblica Ceca hanno le corone e non voglio cambiarle apposta per fare benzina visto che non posso usare il bancomat. Dovrò quindi cercare di arrivare al pelo fino in Austria (230km). Inoltre mi informano che non serve più la vignetta per la Repubblica Ceca, anche qui hanno reso gratuita la rete autostradale per le moto, intanto però mi porto avanti e acquisto già quella che mi servirà in Austria, così non perdo tempo dopo (6 euro per 10 giorni).

Appena entro in Repubblica Ceca noto due cose: la puzza demmerda e una patina nel cielo, tipo foschia oppure inquinamento. Dopo pochissimi chilometri vedo delle grosse ciminiere ad Ostrava, tipo quelle delle centrali nucleari. L’aria è parecchio irrespirabile e in moto si sente sempre qualsiasi tipo di odore. Nel momento in cui costato queste due cose inizia a piovere! Fortuna che c’è un benzinaio… altra sosta per 30 minuti. Conosco due italiani che hanno fatto il mio stesso viaggio, Pugliesi anche loro!

In autostrada si tengono ritmi abbastanza spediti, i cartelli indicano 110 ma vanno tutti a 140. Io li seguo e cerco di recuperare qualche minuto, le strade sono perfette e si può andare in completa sicurezza. La mia meta di oggi è Vienna perché qui incontrerò il mio amico Alessandro e consorte che mi ha anche offerto un divano per la notte e non solo (cibo e soldi per il viaggio, gli farò subito un bonifico domattina, così ho risolto anche con il prelievo degli euro necessari per tornare a casa).

Usciamo a Vienna in occasione del Festival del Cinema 2019 dove un enorme streetfood colora il centro storico di profumi di ogni nazionalità, io mi butto sull’indiano. Sono davvero stanco, facciamo un giretto e torniamo a casa, domani non posso svegliarmi tardi perché loro lavorano e devo uscire necessariamente in tempo. Domani si torna a Milano, oppure no…