588km (Siauliai, Lituania – Varsavia, Polonia)
Sono ancora vivo. Nessun membro della famiglia della guesthouse mi ha strangolato nella notte. La prima gioia della mattina la scopro aprendo il pomello della doccia, mah forse ci mette un po’ a scaldare… nulla. Non farò la doccia, puzzerò.
Tiro fuori la moto dal cancellone della casa/chiesa e carico tutte le borse. Come da indicazioni del simil chierichetto lascio le chiavi sul tavolo e vado via chiudendomi la porta alle mie spalle. È lunedì mattina, giorno lavorativo ed esco nell’ora di punta, le 8. Mi sento come se lavorassi in Lituania, esco di casa in moto come faccio a Milano ma sono a 2000 km di distanza e il mio lavoro di oggi sarà quello di arrivare a Varsavia tutto intero.
Lascio la Lituania per entrare in Polonia ma prima noto sulla mappa un pezzettino di Russia che sbuca sulla sinistra, praticamente vi è un pezzo di Russia tra la Lituania e la Polonia. Sarebbe fico fare una foto sotto il cartello Russo, è solo a 15 km il confine, voglio andare a vedere se mi fanno fare questa foto, prendo quindi la deviazione.
Mentre mi avvicino sono sempre più convinto che non è una cosa buona quella che sto facendo… senza passaporto poi… ma poi penso “cosa può succedere? mal che vada mi fanno tornare indietro”.
Supero l’ultimo paesino Lituano e poi il nulla per qualche km, foresta e strada completamente deserta, inizia addirittura a fare più freddo. Vedo l’orizzonte una piccola costruzione e una sbarra chiusa. Mi avvicino, ho davanti a me la sbarra chiusa e una enorme telecamera che mi osserva. Dopo 10 secondi la sbarra si alza e mi dà accesso ad un grande parcheggio dove in fondo si trova la dogana. Arrivo li e non c’è nessuno. Aspetto e dopo poco sbuca un militare armato dall’aspetto molto russo. Mi chiede cosa voglio, gli dico che vorrei fare una foto con il cartello che è li a 50 metri, “just for fun”….mi chiede il passaporto, ahia… gli do’ il documento d’identità, mi chiede la visa e non ce l’ho. Mi dice “you cannot enter here, please go out”. Avevo la pelle d’oca, ho insistito… gli dico che è solo per fare una foto e mettere la bandierina simbolica anche sulla Russia. Allora mi chiede dove sto andando, e gli dico “Poland”, e lui mi dice “This is not Poland, go back”. Mi convince, vado via e mentre faccio retro con i piedi lui sorride e mi dice “bye bye”! Fantastico, questa scena non la dimenticherò mai. Ho comunque registrato tutto con la Gopro. Ho immortalato anche il momento in cui gli faccio vedere il mio account di instagram per fargli capire la foto che avrei voluto fare:
Torno sulla mia strada e dopo pochi chilometri entro in Polonia, entro nel caos. Market e benzinai a gogo, tir, trattori, di tutto e di più. La strada improvvisamente sembra essere stata colpita da numeri asteroidi. In tutto questo caos faccio caso che sulla mia testa ci sono telecamere di ogni tipo e i cartelli indicano che sono corsie di ViaToll (tipo il nostro telepass). Così mi fermo al primo market che vende queste specie ViaToll e il tipo mi dice che le moto non dovrebbero pagare… e poi si mette a cercare con il suo smartphone su internet. Una scena surreale. È come se il casellante in Italia quando arrivi al casello si mettesse a cercare le tariffe per la tua Fiat Multipla. Vabe’ gli credo e proseguo. Mi assicura che fino a Varsavia non devo pagare nulla. Certo che se mi avessero fatto pagare questa strada di m…. mi sarebbero girate parecchio: trattori, tir, gente che attraversa, persino le bici! Noto anche che esattamente in direzione delle uscite (tipo quando entri dal benzinaio) c’è sabbia per terra! Ma diamine è il momento più critico per la decelerazione e non pulite le strade proprio in quel punto??? Per fortuna che guardo sempre le condizioni dell’asfalto quando freno. Senza contare che non esiste la corsia di decelerazione, devi sperare di non avere nessuno dietro che ti sta in culo, frenare e svoltare a destra. Noto con piacere di aver guadagnato un’ora sulla tabella di marcia, è tornata l’ora “Italiana”, prima ero con l’ora EEST che è di una avanti rispetto alla nostra.
Dopo un po’ di chilometri la strada migliora parecchio per per trovare dei lavori in corso e tornare alla strada stretta di prima, praticamente l’autostrada per Varsavia la stanno costruendo solo ora.
Non riesco a capire quanto costi la benzina, c’è scritto 5.20, in euro non possono essere… allora cerco la moneta del posto e sono le Zloty! Non sapevo non avessero adottato l’euro. Faccio la conversione e viene 1,19 euro a litro, insomma pensavo meglio. Non ho bisogno di fare il change tanto pago sempre col bancomat con conversione immediata.
Man mano che mi avvicino a Varsavia tutto si trasforma: aumentano le corsie, la qualità dell’asfalto migliora, va via la puzza di merda di vacca, aumentano le auto e diminuiscono i trattori. Davanti a me ho la capitale e con uno skyline affascinante!
Voglio trovare un angolino per accostare e cercarmi un posto su booking ma è impossibile, ogni strada che imbocco mi porta in altre strade enormi dove non posso fermarmi. Seguo il cartello “centrum” ma anche più avanti non ci sono luoghi di sosta, ma dove le parcheggiano le auto questi?? Non esiste la sosta in prima fila, figuriamoci in seconda! Vedo una fermata del bus e salgo sul marciapiede che qui è basso. Cerco su booking un hotel, i prezzi partono da 3 euro per i dormitori, mai visti prezzi così bassi. Allora alzo il tiro e per 35 euro prendo un ottimo 3 stelle in centro. Imposto subito il navigatore senza prenotare e arrivo. Alla reception dico che ho bisogno anche di un parcheggio per la moto, non voglio lasciarla in strada in una città così grande. Mi dice che è disponibile. Perfetto! Mollo tutto e vado finalmente a farmi una doccia, il caldo di oggi, a cui non ero abituato, mi ha sfiancato. Ci sono circa 30 gradi.
Il primo obiettivo di questa sera è capire dove sono quei grattacieli che vedevo all’orizzonte dall’autostrada. Mi reco li ed è uno spettacolo. Sono grattacieli da 40 piani l’uno, ci sono tutti: Google, Samsung, Accenture, Deloitte e varie catene di hotel 5 stelle. Sono tutti vicini al grattacielo che li fa da padrone: il Palazzo delle Culture e delle Scienze, una torre storica completamente illuminata che ricorda molto lo stile dei grattacieli storici di New York.
Non avrei mai immaginato che Varsavia potesse essere così moderna. Nei dintorni vedo diversi grattacieli in cantiere, vengono su come funghi.
Rifaccio un giro e torno in hotel dove parcheggio la moto in garage, mi ha impegnato più questa città alla guida che i 500 km percorsi oggi. Ha la stessa frenesia di Milano, traffico, tram, controviali, corsie riservate. Vero che sono abbastanza abituato a districarmi ma è una città che non conosco e prestare attenzione al traffico mentre guardo quello che mi circonda e mentre tengo d’occhio Google Maps non è una cosa semplice. Mollo la moto e raggiungo un pub vicino a piedi, ho già guidato troppo oggi. Domani mi aspetta una bella tirata fino a Vienna. Ormai mancano solo 1500km a Milano, il lungo viaggio volge quasi al termine.