782km (Foresta Nera, Germania – Den Haag, Olanda)

Il risveglio è davvero imbruttito, c’è puzza di cipolla per via della pizza che ho mangiato in camera. La prima cosa che faccio è guardare dalla finestra e sento il rumore della pioggia. Inizio la vestizione del guerriero, jeans, ginocchiere, giacca, antipioggia. Saluto il cinese e parto verso L’Olanda.

Dato che sono di passaggio sulla E500 faccio un giro veloce a Triberg, il paese degli orologi a cucù e dove c’è anche quello più grande forse del mondo.

Dopo Triberg esco dalla E500 per raggiungere l’autostrada 5 (Bundesautobahn 5). In Germania, tranne per alcuni tratti, non vi sono limiti di velocità in autostrada, le strade lo consentono e sono a dir poco perfette, oltre a non esserci buche non ci sono neanche avvallamenti, praticamente in moto a 230km/h avrei potuto appoggiare una birra da 0,40 sul serbatoio che non si sarebbe versata. Così ho pensato di approfittare delle condizioni favorevoli per farmi strada e guadagnare tempo.

Guardo sulla mappa e vedo che la famosissima pista del Nurburgring è proprio sulla strada, per cui faccio tappa lì, visitando il museo e entrando nelle tribune. Poi vado dove c’è il vecchio circuito da 22km e dove fanno girare qualsiasi veicolo per 25 €. L’opportunità è davvero allettante, resto lì una mezz’oretta per pensarci. Alla fine ci rinuncio, la pista era bagnata per via della pioggia e tutte le auto preparate da corsa iniziavano ad arrivare … non mi sembra il caso di tentare una delle piste più estreme del mondo al solo secondo giorno di viaggio, oltre al fatto che avrei fatto fuori le gomme e che avrei dovuto trovare anche un posto per lasciare i bagagli e il bauletto.

Così riparto dopo aver acquistato un paio di adesive e una toppa per il mio gilet. Faccio tutta una tirata fino a Den Haag. Percorro quasi 800 km in totale. Sono a pochi km dalla città e un brutto nuvolone appare all’orizzonte, non vorrà mica piovere adesso? Appena lo penso sento le prime gocce: viene giù il diluvio universale. Per fortuna l’abbigliamento ha tenuto e arrivo illeso a casa di mia sorella che mi accoglie calorosamente con Dario e il piccolo Roberto. Sono le 21:30, mi hanno atteso per la cena.