270km+traghetto (Jyväskylä, Finlandia – Tallin, Estonia)

Ho sognato la Ferragni e questo dice tutto su come io abbia dormito bene stanotte. Si parte finalmente per Helsinki! L’ostello è ancora deserto, sono solo. Doccia e carico la moto. Ieri sera ho prenotato sia il traghetto con Eckerö Line (39 euro) che l’hotel a Tallin tanto arriverò alle 17:15 inutile rimettermi in viaggio a quell’ora.
Mi arriva l’email dell’avvenuta prenotazione e in una postilla leggo in rosso: “A passport is required on all international services. Some domestic services allow a Photo ID card however we strongly recommend taking yes our passport”. Ammetto che sono un po’ preoccupato perché non ho pensato di portare con me il passaporto, sono tutti paesi dell’UE che hanno aderito al Trattato di Schengen. Spero non mi facciano problemi altrimenti sarei costretto a tornare indietro e scendere dalla Svezia! Inaccettabile! Vabbè ci penserò dopo. Parto per Helsinki, voglio scoprire subito quale sarà il mio destino.

Ogni giorno cambio luogo e relativo alloggio, ogni volta riguardo mille volte se ho lasciato qualcosa in giro e mi chiedo sempre: se dovessi dimenticare qualcosa come potrei fare? Sarebbe un vero problema! Controllo sempre le prese elettriche in quanto ogni volta che arrivo in un nuovo alloggio metto sempre a caricare: power bank, interfono del casco, iPhone e Gopro. È un rito che si ripete ogni giorno ed ogni volta devo ri-staccare tutto e rimettere tutti i caricatori insieme.

Il cielo è ancora nuvoloso anche se le previsioni davano sole, pazienza, per sicurezza metto solo la parte sopra dell’antipioggia. Percorro i 250 km che mi separano da Helsinki e nel tragitto piove solo un paio di volte. A pochi chilometri dalla capitale inizio a scorgere il sole, che bello, inizio a riscaldarmi e tolgo il primo strato, l’antipioggia. Proseguo verso il porto, voglio assolutamente capire se il documento è sufficiente, non sono tranquillo. Di primo impatto Helsinki mi sembra avere già una impronta più Sovietica, molti palazzi ricordano già la Russia, sia quelli storici che dai “casermoni”. Arrivo al porto, a 5 km dal centro. Al desk consegno il documento e vedo le ragazze che si consultano, sono sulle spine. Mi ridanno il documento e mi dicono “this document is ok”! Aaah che bello, posso andare a pranzo tranquillo anche se lo sarò ancora di più quando sarò fisicamente sul traghetto.

Palazzo del Senato

Mangio un hamburger e vado a visitare il Palazzo del Senato e la Cattedrale di Uspenki, unica chiesa Ortodossa di Helsinki è la più grande della Finlandia e del Nord Europa.

Cattedrale di Uspenki

Dopo queste due visite spot devo tornare al porto, anche se vicinissimo, col traffico ci metto 20 minuti. Qui le moto non usano superare le auto ferme al semaforo per partire per primi, sono l’unico a farlo, ma dico io perché mettersi in coda se si hanno due ruote e non si è di intralcio? Avrò dato il cattivo esempio a tutti e tra un po’ inizieranno a farlo anche loro.

Trovo subito il mio traghetto, nessuna coda, mi fanno entrare immediatamente nel vano garage. Anche in Finlandia non ci sono addetti per legare la moto con le cinghie per cui lo faccio da solo, ormai ho imparato. Tra poco più di due ore sarò in Estonia per la mia prima volta e di questo lungo viaggio sarà l’ottava nazione che attraverso. Potenzialmente potrei impostare già Milano su Google Maps, da ora nessun altro traghetto mi separa dalla mia città.

Finalmente il traghetto tocca terra, scendo a preparare la moto, sono il primo ad uscire. Mi dirigo subito verso l’ostello, a prima impressione l’Estonia mi sembra assomigliare moltissimo alla Russia, si sente proprio che sono in terra sovietica. Eppure in tutte le nazioni che ho attraversato mi sembra che tutte abbiamo usato gli stessi fornitori: stessi semafori, stessi cartelli segnaletici, stessi cestini, asfalti perfetti, strisce pedonali con due dita di pittura. Perché questi fornitori non sono stati suggeriti anche al nostro paese? L’italia sembra il meno Europeo in assoluto, forse è proprio quello che lo distingue.

Arrivo in ostello, davvero molto spartano, mollo tutto e faccio un giro nella old town di Tallin, oggi patrimonio dell’Unesco. Molto carino!
La Cattedrale è molto stile San Pietroburgo.

Viette intersecate con palazzi e locali molto originali. La fame chiama e finisco in una steakhouse dove intanto guardo il tragitto per domani, ormai mancano solo 2500 km a Milano.