530km (Nakskov, Danimarca – Goteborg, Svezia)

Ringrazio il me stesso di 3 giorni prima per aver acquistato gli Stroppwafel in Olanda, quindi faccio una bella colazione con 3 di questi poi scendo a farmi un caffè americano. Carico tutto in moto, piove e mi metto l’antipioggia. Prendo la strada verso Goteborg. Le strade in Svezia sono perfette e anche abbastanza larghe, 2 corsie per senso di marcia. Peccato però che ci sono dei limiti a differenza della Germania. Vedo che comunque non li rispetta nessuno così ho seguito le auto. Sulla strada mi fermo a visitare le Stevns Klint, un’imponente scogliera di origine calcarea lunga 15km. Il calcare di cui sono formate è stato generato da fossili e resti biologici e questo consente di osservare la stratificazione di millenni. È infatti uno dei pochi posti al mondo in cui è possibile vedere lo strato delle ceneri del meteorite che ha causato l’estinzione dei dinosauri, sembra fantascienza ma si vede davvero. Ritorno sulla mia strada per fare una seconda sosta dentro Copenaghen dove mangio un toast davanti alla statua della Sirenetta. Da lì in 10 minuti approfitto per fare un giro anche al Palazzo di Amelienborg (Residenza invernale della regina). Per pura coincidenza arrivo proprio durante il cambio della guardia. Guardo però l’orologio e dopo quale foto e storia su instagram mi rimetto in sella, passo davanti al Tivoli e mi fiondo a in Svezia. Percorro il lunghissimo ponte sul mare che collega la Danimarca alla Svezia (Ponte di Oresund) lungo ben 15900 m, prova tangibile che è possibile costruire un ponte così lungo su uno stretto… e pensate che è stato tirato su 24 anni fa. Sul ponte c’è un vento incredibile, provo ad accucciarmi sulla moto, sento che mi sposta da destra a sinistra. In direzione di ogni tirante sento il vento che cessa, forse sarebbero bastare delle paratine, ma non sono un ingegnere edile per cui non metto becco. Alla fine nel ponte vedo un casello dove fanno pagare il transito del ponte che per le moto costa 32€.  Da lì a Goteborg sono ancora 2 ore e mezzo. Mi affretto per arrivare intorno alle 18 così da avere il tempo per fare un giro nella città, cercare un hotel e mangiare qualcosa.  La cosa davvero strana è che non incrocio nessun biker italiano, non sarò l’unico a fare Milano-Nordkapp oppure tutti gli altri fanno strade diverse? Boh!

Le scogliere secolari di Stevns Klint