Vi racconto della mia ultima avventura in moto in solitaria, dal 2 al 16 di agosto, un lungo e meraviglioso tour di 3400 km alla scoperta dei posti più remoti e meno convenzionali d’Italia con partenza da Milano.   Day 1: 350km.  Gomme sbucciate già nelle prime curve prima di Genova, il viaggio inizia bene, proseguo per Santa e Portofino, bellissime, il primo vigile che mi sente arrivare mi ferma, non venivo fermato da quando avevo 18 anni (in scooter senza casco)… dice di avermi visto sorpassare con la linea continua ma alla fine documenti ok ne esco illeso, tiro un sospiro di sollievo e proseguo verso le Cinque Terre, l’aria è sempre più fresca e le nuvole grigie all’orizzonte si avvicinano. Inizia a grandinare e non vi è riparo, nessuna delle galleria aveva una piazzola di sosta…

riparto verso Vernazza e Corniglia, curvette spettacolari, pochissime auto e paesaggio mozzafiato.

Arrivo a La Spezia, prima di oggi non credevo esistesse realmente, un po’ come il Molise. Mi hanno sempre raccontato che i Liguri non sono il top per simpatia e accoglienza. Al momento ho incontrato solo persone disponibili, non saranno del posto?

Day 2: 230 km. Una giornata dedicata alle persone che volevo rivedere. Mi sveglio a Le Grazie (piccola frazione di La Spezia), non so ancora dove andare, chiedo consiglio alla sciura della reception che senza esitare mi indica Montemarcello. Faccio prima una capatina a Portovenere poi inizio a salire su Montemarcello attraversando La Spezia.

Curvette niente male tra la vegetazione incontaminata. Da qui si vede tutto il golfo di La Spezia. Il bello dei posti non turistici è proprio quello di non trovare tonnellate di gente. Mi dirigo verso Livorno a trovare Francesco & family, con cui ho condiviso i 5 anni delle elementari, in Toscana ormai da 20 anni. Mi accolgono sempre con amore. Poi ho l’occasione di vedere Follonica dove incontro Manuel. Mi perdo tra le campagne toscane per salutare anche Silvia che si trova a Grosseto, ma prima mi fermo per un tramonto… uh arriva la pioggia devo fare in fretta!

 

Day 3: 200 km. Parto da Grosseto verso una meta consigliata da Luca e Marco: Porto Santo Stefano, molto bella grazie per il suggerimento, un bambino mi ha anche fatto una foto.

Ho approfittato per pranzare ad Orbetello dove si trova un famoso mulino nella laguna. Qui con 7,60€ ho mangiato 2 pizzette, 1 coca, 1 acqua, 1 caffe. Riparto verso l’entroterra, sconfino la Toscana, entro nel Lazio. Le strade bucate e la desolazione regna padrona ma solo per i primi km. Il paese più triste in assoluto che io abbia mai attraversato si chiama Tuscania (8000 abitanti). Proseguo impaurito verso Civita salendo verso Montefiascone quando mi accorgo che in cima ad una collinetta un mucchio di persone osservano qualcosa. Incuriosito parcheggio il Fazer e chiedo informazioni, mi dicono che attendono il passaggio delle frecce tricolori. Tempismo perfetto! Tutto bello tranne quei nuvoloni neri all’orizzonte… mancano solo 20 minuti per Civita di Bagnoregio quindi guardo le frecce (lontanissime) e riparto prima che venga giu il finimondo, ecco mentre mi avvio inizia a piovere, arrivo a bagnoregio ed è un bagno in tutti i sensi. Attendo che spiova insieme a 2 giappotaiwanesi con cui dialogo in inglese maccheronico e racconto del mio viaggio. Riflettevo sul fatto che sono sempre con le allstars quando piove… Mi rimetto in sella per raggiungere l’agriturismo sperduto nelle campagne Umbre, vengo accolto con una birra ghiacciata al mio arrivo, top. Il proprietario è troppo accogliente e simpatico, mi dice che per il temporale è andata via la luce, non ho potuto fare a meno di documentare la cucina con le candele accese ?, la corrente è comunque arrivata poco dopo. Mi dice che servono la cena alle 20:15 e che mi ha messo al tavolo con altri biker solitari pazzi come me. È finita in chiasciara.

Day 4: 330 km. La giornata più faticosa ma anche la più ricca di curve e di scenari wow. Grazie al suggerimento del biker Marco mi dirigo verso le Cascate delle Marmore. Spettacolari. Ho camminato un bel po’ tra i sentieri del parco. Peccato le recinzioni che rendono meno wild l’attrazione. Il panino con la porchetta è d’obbligo. Riparto verso Campo Imperatore, vedo scenari mozzafiato lungo il tragitto, motivo per cui le varie pause mi sono costate molte ore col culo in sella. Non tutti sanno che qui hanno girato parecchie scene del film Lo chiamavano Trinità. Arrivo in cima al Monte San Franco, una delle montagne del massiccio del Gran Sasso. Qui conosco Carlo (nome di fantasia non ricordo il vero nome) che mi scatta una foto e mi accompagna fino al bivio per Campo Imperatore. Con lui inizia a piovere, al bivio ci dividiamo ed io continuo a salire, verso le nuvole grigie guarda caso. Le michelin pro pilot road 4 stanno facendo il loro dovere. Arrivo in cima a Campo Imperatore (2100mt) abbastanza bagnato ed infreddolito. Pazienza, metto l’antivento, mi godo il panorama e dopo qualche foto e una birretta torno a valle in cerca disperata di un benzinaio. Non l’ho mai desiderato così tanto… restare con una tacca in mezzo al nulla con freddo e pioggia mi angosciava. Dopo un bel po’ di strada vedo in lontananza una Tamoil come se fosse acqua nel deserto. Dopo il pieno si sono susseguite sgasate inquinanti e impennate di gioia. Dopo i 30 secondi di delirio inizio ad avere fame e mi rendo conto di non sapere né dove mangiare né dove dormire. Guardo la mappa e cerco di avvicinarmi alle Gole del Sagittario (che volevo fare oggi) per cui a caso punto la città di Sulmona (a 40 minuti dal famoso benzinaio). Un bel centro storico, c’è anche la banda, tanti vecchi tanti bambini… insomma domani scappo ?

  Day 5: 230 km. Oggi sono stato in paradiso, credevo di essere morto e che tutto ciò che vedevo non fosse reale. Ho dormito molto bene stanotte, più vado verso sud e meno caldo trovo, stupendo. Parto verso le Gole del Sagittario che sono ad appena 20 minuti. Metto sotto il jeans il costume perché vorrei anche farmi un bagno all’Eremo di San Domenico.   Da qui ho 2 possibilità: o continuo nell’entroterra o vado verso l’adriatico… ci penserò più avanti. Supero le gole (insenature tra le rocce stupende dove ho fatto mille foto) ed arrivo al primo laghetto di San Domenico, stupendo e cristallino. Parcheggio la moto sotto la roccia franante e vado verso il lago. Mi spoglio entro in acqua e dopo qualche secondo sento i crampi ai piedi, gelata!!! Niente da fare ecco perché non c’era nessuno ahah prendo un po’ di sole e litigo con le anatre poi riparto per il lago di Scanno. Mi vorrei fermare ad ogni curva, ho visto anche un cervo attraversare la strada, educatamente. Mi sembra di essere allo Yosemite Park in California, invece sono in Abruzzo, ad averlo saputo prima non spendevo 700 euro di volo. E pensare che tutta sta meraviglia te la perdi quando fai l’A14 a cannone. Continuo lungo la via fino a lago di Scanno. Troppa gente, proseguo fino al lago di Barrea. Molto bello e pieno di canoe. Mi ci fermo sopratutto perché sento odore di carne. Qui fanno gli arrosticini tipici abruzzesi, per cui la tappa è davvero obbligatoria! Mi rimetto in sella fino ad Isernia per bere un caffe, mi viene dato anche il resto di 20 centesimi… sono proprio arrivato al sud. Guardo la mappa e mi rendo conto di essere ancora lontano dalla Puglia… devo pianificare un’altra tappa per dormire, cercando di trovare un posto dove ho meno probabilità che mi fottano la moto.

Tipici cartelli stradali in Molise

Mi sparo il passo per arrivare a Gildone, poi riscendo per Campobasso. Ho deciso di punirmi rimanendo a dormire in Molise, sono stanco per proseguire. Ps.: Oggi non ha piovuto.

Day 6: 310 km. Finisce qui la prima parte del mio viaggio per un totale di 1655 km. Durante questo viaggio ho incrociato paesi con nomi buffi come Bastardo, Gambatesa, Frattura, Troia, Marpione. Arrivare in Puglia mi da sempre quella sensazione di tranquillità perché ci sono nato, è la mia terra. In moto la si vive diversamente, ha decisamente un aspetto più bello e più completo. Per arrivare a destinazione sono passato da Foggia per pranzare con Antonio, ho continuato poi lungo la Basilicata per vedere un luogo che non vedevo da molti anni: il Lago di Monticchio, sul Monte Vulture, uno dei più antichi vulcani inattivi dell’appennino meridionale. Da qui proseguo ancora per 2 ore verso Gravina che è la mia destinazione finale. Un grande traguardo aver percorso buona parte dello stivale attraversando 9 regioni (ho contato anche il molise), tanti dialetti ma con, in comune, una gran voglia di accoglienza e amore per la propria terra.

Day 7-9: 150 km. Mi sono goduto la mia terra, i luoghi in cui sono cresciuto, la famiglia e i compagni d’infanzia. Oggi riparto per nuove avventure, il tempo è incerto ma in qualche modo ce la farò. Sosta a Matera obbligatoria.

Day 10-11: 350 km. Una giornata passata nella quiete della Basilicata. Prendo subito la pioggia nei primi chilometri. Proseguo fino a Moliterno, al confine con la Campania dove mi fermo una notte dalla famiglia di Marta ♥️ Riparto al mattino verso Salerno, passo attraverso Montesano sulla Marcellana, un bellissimo borgo dove prendo un caffe, il primo caffe Campano. Per la prima volta percorro la Salerno Reggio Calabria, gratuita e perfetta. Mi porta in meno di 2 ora a Salerno dove mi aspetta il mio amico chef Antonio che mi fa mangiare di tutto (invano la mia richiesta di rimanere leggero). Dopo 1 ora di abiocco violento post pranzo mi rimetto in sella lungo la Costiera Amalfitana. Mi sarò fermato una quarantina di volte, ad ogni curva un paesaggio spettacolare differente: Maiori, Atrani, Amalfi, Conca dei Marini, Praiano, Positano, Sorrento. Tutte bellissime. Tanto bella la scogliera quanto stancante, sotto il sole in moto è dura. Decido di dormire a Pompei dove incontro Rosa & family, una ex collega di Milano che non vedevo da anni ♥️ Da Pompei è tutto, domani cercherò di salire sul Vesuvio e poi il mio viaggio proseguirà verso nord.

Day 12: 260 km. Una giornata vulcanica, in tutti i sensi: parto da Pompei verso il Vesuvio. Passaggio traumatico per Torre Annunziata, per proseguire lungo la cinconvallazione di Napoli piena di rifiuti a bordo strada, in questo istante l’unico pensiero è quello di superare questo tratto di strada, intanto penso: “ma i napoletani, quelli civili, non si lamentano di tutto ciò?” Vabe’ proseguo. Finalmente inizio a salire sul Vesuvio, belle curvette, arrivo a 800mt. Solo le moto possono arrivare fino in cima per cui mi fanno proseguire al primo stop, dunque arrivo a quota 1000mt. Parcheggio 3 euro, biglietto per salire 10 euro, il bigliettaio lento comelammerda. 2h di cammino tra salita e discesa a piedi per il tratto restante. Gran bella vista di Napoli e di tutta la costa. Il cratere si vede benissimo. Tutta la zona è tenuta abbastanza bene, ne è valsa davvero la pena. Dopo pranzo riparto verso Frosinone, scelta a caso per un discorso chilometrico. Scelgo un hotel che puzza di capra, mi doccio ed esco per farmi uno spritz. Qui un aperitivo con spritz costa 4 euro. Me ne faccio 3 per pareggiare il costo di Milano. Poi vedo due amiche che mi portano in giro per la grandissima metropoli. Ci spostiamo ad Alatri per il festival del folclore nel cuore della Ciociaria. Arietta fantastica dormirei qui invece di tornare nell’hotel che sa di capra.

Day 13: 570 km. Tanti chilometri e tanta pioggia. Parto da Frosinone dall’hotel a cui lascerò una recensione negativa e parto a bomba verso la Toscana. Nel mentre un caffettino a Roma ci sta tutto. Foto al colosseo e via.

Mi rimetto in strada e viene giù il diluvio universale. Tanta pioggia, fulmini e anche un piccolo tornado in lontananza.

Trovo riparo insieme ad altri biker sotto un cavalcavia (che di sti tempi non è neanche il posto più sicuro), ho appreso poco dopo della tragedia di Genova.

 

 

Riparto e arrivo in orario a Viareggio, per fortuna faccio tutto il viaggio con una temperatura piacevole. Incontro qui una mia amica che mi porta a Pisa dove prenoto al volo un albergo. Sono fortunato c’è anche un bellissimo tramonto. Domani mi godo una giornata di relax e farò, tempo permettendo, il mio primo bagno in mare!

Day 14: 140 km. Ho aspettato l’ultimo giorno per godermi un po’ di mare! Quasi l’intera giornata! Poi nel pomeriggio al lago di Massaciuccoli (che io chiamo Massachussets) e Oasi Lipu.

Torno a Pisa per l’ultima notte di questa lunga zingarata in moto in solitaria. Sono a quota 3135 km. Domani gli ultimi 300 per tornare a Milano. Sono un po’ triste di tornare a casa, la vita da biker mi piace tanto, scoprire posti nuovi, conoscere gente, vivere gli imprevisti del viaggio come i 6 acquazzoni, incontrare amici di vecchia data in giro per l’Italia. Ecco, quando si va in Africa si dice di aver il mal d’Africa quando si ha la nostalgia di ritornarci, io avrò il mal d’Italia. Questa esperienza non la dimenticherò mai.

 

Day 15: 300 km. Il mio viaggio in moto termina qui. 15 giorni, 3340 km, 6 acquazzoni, 500 moscerini spiaccicati su casco e giacca, 1000€ costo totale viaggio, 11 regioni attraversate, 8 luoghi patrimonio dell’Unesco visitati, 18 pieni benzina, xx punti patente persi (lo saprò tra qualche mese), 1 sosta vigili per controllo. Molti mi hanno chiesto con quanto tempo in anticipo ho organizzato il tutto. In linea di massima ho organizzato una bozza di tragitto 2 giorni prima ma solo giorno per giorno ho deciso dove rimanere a dormire e cosa vedere. Ogni città in Italia merita di essere visitata ed in ognuna di essa, in un raggio di 50 km, si cela un piccolo tesoro. Viaggiare in Italia è semplice. E’ bella tutta.

Planimetria percorso e video